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Quando si pensa ai Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) si pensa al digiuno o a pratiche dietetiche patogenetiche, in realtà dietro a queste patologie ci sono un insieme di fattori culturali, ambientali e personali che provocano un disturbo alimentare, si ipotizza anche che ci possano essere delle predisposizioni genetiche.
Tra questi fattori, quello che negli ultimi anni contribuisce maggiormente ad un elevato sviluppo dei DCA è la pressione sociale. Infatti i modelli e le immagini che arrivano costantemente dai social e dalla televisione mostrano delle figure perfette, dei modelli corporei irraggiungibili e spesso questo incentiva i giovani, ma non solo, a cercare di seguire questi canoni estetici. Oltre a questo, vi sono molti altri elementi che contribuiscono al rischio di insorgenza di un disturbo alimentare tra cui:
- Situazioni familiari particolari;
- Bullismo sull’aspetto, sulle forme corporee, su una propria caratteristica, come anche critiche sul proprio piano alimentare;
- Crisi d’identità e insicurezza;
- Eventi traumatici, come abusi fisici, psicologici o la morte di una persona cara;
- Solitudine;
- Eccessiva ansia o stress.
Purtroppo però a volte è difficile trovare una vera e propria causa scatenante, molto spesso ci si ritrova a soffrire di un disturbo alimentare senza nemmeno esserne consapevoli e, per quanto si provino a ricercare delle spiegazioni, solo grazie all’aiuto di specialisti e scavando nel profondo si riesce a capire davvero quale sia stata la causa del disturbo e quale sia il metodo migliore per trattarlo.
Segnali da non sottovalutare
Chi soffre di disturbi alimentari vive in uno stato di senso di colpa e vergogna, provando in tutti i modi a nascondere o minimizzare il problema perchè troppo legato ai propri comportamenti alimentari nocivi e quasi dipendente da essi. Risulta quindi necessario utilizzare un approccio prudente, in modo da stabilire un rapporto di fiducia con la persona. I segnali predittori non sono così facili da riconoscere e possono essere comportamentali, fisici o psicologici.
Segnali di tipo comportamentale
- Diete dimagranti costanti;
- Mentire riguardo alla quantità di cibo mangiata;
- Scomparsa di grandi quantità di alimenti o accumulo di cibo nascosto per poi potersi abbuffare in solitudine;
- Vomito o abuso di lassativi;
- Esercizio fisico eccessivo o compulsivo;
- Cambiare le preferenze alimentari, fare elenchi di alimenti da evitare e conteggio minuzioso delle calorie;
- Evitare situazioni sociali in cui viene coinvolto il cibo;
- Focalizzazione eccessiva sulla forma fisica e sul peso corporeo;
- Possibile ritiro sociale o isolamento da amici o famiglia.
Segnali di tipo psicologico
- Preoccupazione eccessiva per la forma del corpo e visione negativa di sè stessi;
- Maggiore attenzione alle osservazioni e alle critiche sul proprio corpo e sulle abitudini alimentari;
- Alti livelli di ansia;
- Possibili sbalzi d’umore e depressione;
- Aumento dell’irritabilità;
- Avere molti sensi di colpa dopo i pasti o dopo aver mangiato particolari alimenti;
- Autostima troppo legata all’aspetto esteriore.
Segnali di tipo fisico
- Perdita di peso improvvisa o rapida;
- Cambi di peso eccessivi;
- Sensibilità maggiore al freddo;
- Nel caso di donne, perdita o alterazione delle mestruazioni;
- Danneggiamento dei denti in seguito al vomito;
- Svenimenti e vertigini;
- Stanchezza e difficoltà nel svolgere attività quotidiane.