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ToggleFiducia in se stessi
Imparare a fidarci del nostro intuito è una dinamica che può regalarci valide funzioni operative per metterci e rimanere in contatto efficiente con noi stessi. L’impressione che non sia facile deriva con frequenza dalla scarsa fiducia che ci si può dare. Dandosi la possibilità di accedere al proprio sé più recondito, ci predisponiamo a scoprire quanto le informazioni, non strettamente logico razionali che elaboriamo, sono spesso ciò di cui abbiamo peculiare esigenza in quel preciso momento. Decisamente perché questo è il risultato: prendere decisioni con fermezza senza tentennamenti. Una potente tecnica che ci permette di entrare in contatto con la primaria fonte di personale saggezza è ascoltare la voce interiore.
Come ben esprime James Hillman “Una Vocazione può essere rimandata, elusa, a tratti perduta di vista. Oppure può possederci totalmente. Non importa: alla fine verrà fuori. Il Daimon non ci abbandona“.

Farsi guidare dalla propria voce interiore
Il semplice atto di lasciare che la nostra voce ci guidi in una certa direzione può rivelarci intuizioni profonde, per poter trovare le risposte fondamentali che ricerchiamo. Molti di noi potrebbero aver seguito, attivato diverse opzioni per acquisire le informazioni razionali di cui sentono il desiderio, per fare scelte, attuare decisioni. Ma usare la voce interiore ci mette maggiormente in sintonia con il nostro essere, rendendo l’agire, agevolmente ricco e utile, per soddisfare fondamentali necessità.
Quanto più permettiamo alla nostra voce interiore di aprirsi, essere recepita e di considerare la connessione profonda fondante, ancor più adeguatamente posiamo valorizzare, sviluppare ulteriormente la conoscenza che custodiamo.
Nel rivelatore libro, IL CODICE DELL’ANIMA James Hillman evidenzia quanto segue.
“Prima della nascita l’anima di ciascuna/o di noi sceglie un’immagine o disegno che poi vivremo sulla terra, e riceve un Daimon che ci guidi: un compagno invisibile unico e tipico nostro. Nel venire al mondo dimentichiamo tutto questo e crediamo di essere venuti vuoti. È il Daimon che ci ricorda il contenuto della nostra immagine, gli elementi del disegno prescelto: è dunque lui il portatore del nostro destino“.
Ecco l’importanza di esplorare la vita in modo creativo, seguendo le immagini, la voce interiore, generatrice dell’intuito, aperta alla vocazione che più ci appartiene. Questo permette di avere una maggiore e sempre disponibile energia vitale.