Conflitti: ecco come gestirli in maniera efficace!

4 Luglio 2025

Il conflitto fa parte della vita, è inevitabile e può presentarsi in qualsiasi ambito, dalla relazione di coppia o di amicizia, ai rapporti lavorativi. L’importante è imparare a gestirlo in maniera efficace.

Un errore che spesso facciamo è quello di cercare di evitarlo, sperando che le tensioni si risolvano da sole, ma molto spesso, nella realtà, succede esattamente il contrario. Infatti, ignorare i problemi tende solo a farli crescere. Imparare a gestire queste situazioni in maniera più sana ed efficace è possibile.

È necessario tenere a mente che l’obiettivo non è quello di eliminare del tutto i conflitti, ma affrontarli per salvaguardare le relazioni importanti.

Una prima domanda che possiamo porci, per comprendere meglio le motivazioni dei conflitti, potrebbe riguarda il “perchè”, perciò le motivazioni al di sotto. Il conflitto nasce dall’incontro tra dei bisogni, delle idee o dei desideri, di due (o più) persone, che sono in contrasto tra loro. Ognuno ha la propria storia, sensibilità, aspettative, modi di vedere il mondo e le relazioni. 

Quando non si riesce ad affrontare le tensioni in maniera costruttiva, esse, possono portare ad emozioni come la rabbia, ad atteggiamenti dannosi come il silenzio punitivo, o la tendenza a mettersi in competizione invece di privilegiare la comprensione e la collaborazione.

Ci sono alcuni errori molto comuni quando si presentano delle situazioni conflittuali, tra cui:

  • Evitare il problema: far finta di niente o sperare che l’altro capisca da solo raramente funziona. Il rischio è di accumulare rancore.

  • Lasciarsi travolgere dalla rabbia: urlare, accusare, interrompere. Questo tipo di aggressività può sfogare la tensione sul momento, ma quasi mai porta a una vera soluzione.

  • Assecondare eccessivamente l’altro: dire sempre di sì per evitare il conflitto può sembrare la strada più semplice, ma a lungo andare crea frustrazione e squilibri.

Come si litiga “bene”?

Litigare bene non vuol dire non discutere mai, ma farlo con rispetto, cercando di capire l’altro e di farsi capire. Ecco alcune strategie utili:

 

1. Ascolta davvero

Spesso, durante una discussione, non ascoltiamo per capire, ma per ribattere. L’ascolto attivo significa mettere da parte il bisogno di avere ragione e provare a comprendere cosa sente e pensa l’altro. È più difficile di quanto sembri, ma fa la differenza.

 

2. Non invalidare l’altro 

Invece di ridossare tutte le colpe sull’altro in maniera accusatoria (“Tu non fai mai…”, “Tu sei sempre…”), prova a parlare in termini di come ti senti (“Mi sento ignorato quando non mi rispondi”). Questo serve a cambiare il tono della conversazione e permette di affrontare a questione senza porsi sulla difensiva e riconoscendo il proprio e altrui contributo. È importante essere pronti ad accettare il punto di vista dell’altra persona, ricordandosi che la percezione degli avvenimenti è estremamente soggettiva. Il nostro punto di vista vale tanto quanto quello altrui. 

 

3. Riconosci e gestisci le emozioni

Prenditi una pausa se senti che stai per esplodere. Puoi respirare, chiedere di fare una pausa per poter parlare con più calma. Consente a noi e all’altro di non reagire impulsivamente. Nei momenti di rabbia siamo meno propensi ad ascoltare il punto di vista dell’altro. Prendersi un momento per se stessi potrebbe aiutare a ritrovare un terreno di collaborazione, fondamentale per una buona comunicazione.

 

4. Fai spazio all’empatia

Provare a mettersi nei panni dell’altro non significa giustificare tutto, ma cercare di capire perché reagisce così. A volte, dietro una frase spiacevole c’è una paura, un bisogno, una ferita. Riconoscerlo può aiutare a sbloccare la comunicazione e capire meglio l’altra persona e come quest’ultima può percepire determinate situazioni.

 

5. Collabora, non colpevolizzare

Come è già stato accennato, invece di cercare un colpevole, è molto più efficace porsi nelle condizioni di collaborare insieme all’altro per trovare una soluzione, o un punto di incontro, che vada bene ad ambo le parti. Ci si potrebbe chiedere, ad esempio: “cosa possiamo fare per stare meglio entrambi?”. Cercare soluzioni concrete e compromessi, aiuta a superare l’impasse e rafforza il legame

Il conflitto come occasione di crescita

Anche se può sembrare strano, un conflitto ben gestito può avvicinare le persone. La chiave è quella di trasformare il conflitto in confronto aperto e sincero, ascoltando attivamente l’altro. 

Solo così, il conflitto, può permetterci di conoscersi meglio, chiarire le aspettative, costruire fiducia e ritrovare un nuovo equilibrio là dove era presente un attrito. 

Queste impasse non sono utili solo per conoscere meglio l’altro, ma anche per conoscere meglio noi stessi, avere maggiore consapevolezza del nostro modo di relazionarci, dei nostri limiti e poter avere la possibilità di sviluppare una maggiore apertura al cambiamento. 

L’idea di un rapporto in cui non si discute mai è utopica e disfunzionale. Le discussioni sono necessarie e sono funzionali per i rapporti e per le singole persone. 

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