Come essere un bravo figlio (senza perdere te stesso)

14 Marzo 2025

Crescere non è mai facile, e diventare adulti nemmeno. Arrivare a quella soglia dell’indipendenza in cui ci si sente pronti ad affrontare la vita da soli è un passo che può generare emozioni contrastanti. Tra le tante domande che ci sorgono mentre ci avventuriamo nel mondo degli adulti, ce n’è una che spesso ci tormenta: “Che significa essere un bravo figlio?”

Molti di noi crescono con un’idea di figlio che è legata alla volontà di aiutare, sostenere e prendersi cura dei genitori. Eppure, con il tempo, emergono conflitti interiori, dubbi e difficoltà che nascono da una domanda ancora più complessa: “Devo davvero restare vicino ai miei genitori per essere un bravo figlio?” La società, e spesso anche i nostri stessi genitori, ci spingono a vedere l’essere “bravi figli” come una sorta di responsabilità che implica un costante supporto e presenza. Ma è davvero così?

Le aspettative familiari e sociali

Spesso, nella nostra cultura, c’è una sorta di idea tradizionale che il “bravo figlio” debba rimanere vicino ai genitori, aiutarli economicamente, prendersi cura di loro quando invecchiano e, in generale, essere sempre presente. Questo è un concetto che può sembrare giusto dal punto di vista del dovere familiare, ma può diventare problematico quando entra in conflitto con il desiderio di indipendenza che cresce in noi, soprattutto intorno ai 20-30 anni.

La difficoltà nasce quando sentiamo di dover scegliere tra due mondi: uno in cui ci viene chiesto di restare vicino ai genitori per aiutarli (emotivamente, finanziariamente, fisicamente), e l’altro in cui vogliamo sperimentare la nostra libertà, fare le nostre scelte e costruire la nostra vita. È normale sentirsi divisi tra il desiderio di essere responsabili e l’impulso a costruire una propria identità.

Essere un “bravo figlio”: responsabilità o obbligo?

L’idea di essere un bravo figlio implica spesso un forte senso di responsabilità nei confronti dei genitori. Tuttavia, questo non deve per forza significare che dobbiamo sacrificare noi stessi per il benessere degli altri. A volte, troppo impegno nella cura dei genitori o nel soddisfare le loro aspettative può impedirci di sviluppare appieno il nostro potenziale e di vivere la nostra vita come adulti indipendenti.

Essere un bravo figlio non significa obbligatoriamente restare sotto lo stesso tetto o prendersi cura dei genitori in ogni momento della loro vita. Il vero supporto emotivo che possiamo dare è più profondo e riguarda anche il nostro benessere e la nostra felicità. Se ci sentiamo continuamente sotto pressione, rischiamo di sviluppare risentimento, che non aiuta né noi né i nostri genitori.

Affrontare il senso di colpa e le aspettative

Il senso di colpa è un altro grande compagno di viaggio in questo percorso. Molti giovani adulti si sentono in colpa per aver deciso di vivere lontano dai genitori o per aver scelto di concentrarsi sulla propria carriera o sulle proprie passioni. Ma è importante ricordare che ogni persona ha il diritto di crescere e di evolversi in autonomia. I genitori, proprio come noi, hanno avuto la loro giovinezza e hanno avuto bisogno di libertà per diventare la persona che sono oggi.

Rifiutare l’idea che un “bravo figlio” debba per forza essere un “figlio che resta” non significa non amare i propri genitori. Significa solo che un bravo figlio sa quando dare spazio a sé stesso per crescere, per prendere le proprie decisioni e per realizzare i propri sogni.

Come trovare un equilibrio

Quindi, come possiamo trovare un equilibrio tra il nostro desiderio di indipendenza e l’amore e il rispetto per i nostri genitori?

  • Comunicazione aperta e onesta: Parla con i tuoi genitori, spiega loro le tue esigenze di indipendenza e cerca di trovare un terreno comune. La maggior parte dei genitori desidera che tu cresca e si sentirebbe orgogliosa di vederti realizzare i tuoi sogni.

  • Gestisci le aspettative: È importante essere chiari con te stesso e con la tua famiglia su ciò che sei in grado di offrire. Aiutare non significa sacrificarsi completamente. Trova un modo per supportare i tuoi genitori senza compromettere il tuo benessere.

  • Prenditi cura di te stesso: Una parte fondamentale del diventare un “bravo figlio” è imparare a metterti al primo posto quando necessario. Solo se ti prendi cura di te stesso, puoi davvero essere presente e utile per gli altri.

  • Sii consapevole del tuo percorso: L’indipendenza non è solo una questione di dove vivi, ma di come affronti la tua vita e le tue scelte. Essere un bravo figlio significa anche saper crescere come individuo, fare le proprie esperienze e imparare dai propri errori.

L’indipendenza è una parte naturale della crescita e non deve essere vista come un tradimento, ma come un passo fondamentale per diventare la miglior versione di te stesso.

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