Bigoressia: l’ossessione per il corpo perfetto

30 Luglio 2025

Negli ultimi decenni, il culto del corpo ha assunto un ruolo sempre più centrale nella società occidentale contemporanea. Se da un lato ha promosso stili di vita più salutari, dall’altro ha contribuito alla diffusione di disturbi legati all’immagine corporea. Tra questi, uno dei meno noti ma in crescente diffusione è la bigoressia, conosciuta anche come vigoressia o anoressia inversa. Si tratta di un disturbo dismorfico muscolare che colpisce persone di ogni genere, sebbene sia più frequente tra uomini, e si caratterizza per una preoccupazione ossessiva verso l’aumento della massa muscolare e la riduzione del grasso corporeo, anche quando il corpo è già ipertrofico o molto tonico.

Cos’è la bigoressia?

La bigoressia è una forma di dismorfismo corporeo, ovvero una percezione alterata della propria immagine fisica. Le persone affette da questo disturbo si vedono come troppo esili, deboli o poco muscolose, anche quando hanno un fisico già molto sviluppato o atletico. Questa distorsione porta a comportamenti compulsivi legati all’allenamento, all’alimentazione e spesso all’assunzione di integratori o sostanze dopanti.

La bigoressia è dominata dal desiderio di diventare più grandi, più forti, raggiungere la “perfezione”, per questo viene talvolta definita come “anoressia inversa”, anche se le sue dinamiche e conseguenze sono specifiche.

 

La bigoressia può colpire chiunque, indipendentemente dal genere. Tuttavia, è più frequente tra le persone di età compresa tra i 18 e i 35 anni, un periodo della vita in cui l’identità personale e l’autostima sono spesso strettamente legate all’aspetto fisico. 

Atleti, bodybuilder e frequentatori assidui di palestre sono categorie particolarmente a rischio. Ma la pressione sociale su come “dovrebbe essere” il corpo ideale — alimentata da media, pubblicità e social network — ha reso il disturbo sempre più trasversale, coinvolgendo anche donne e persone non binarie.

Segnali e sintomi

Riconoscere la bigoressia può essere difficile, soprattutto perché la dedizione al fitness e al “corpo perfetto” è spesso socialmente approvata o addirittura incoraggiata. Tuttavia, alcuni segnali possono indicare la presenza del disturbo:

  • Preoccupazione eccessiva per la massa muscolare, con una percezione costante di “non essere abbastanza” anche dopo lunghi periodi di allenamento.
  • Allenamento compulsivo, con molte ore spese in palestra a discapito della vita sociale, lavorativa o affettiva.
  • Diete estremamente rigide e iperproteiche, spesso non supervisionate da un professionista della salute.
  • Ricorso a integratori o sostanze dopanti, a volte senza considerare i rischi per la salute fisica e mentale.
  • Isolamento sociale, dovuto al senso di inadeguatezza o alla rigidità delle abitudini legate all’allenamento e all’alimentazione.
  • Sintomi psicologici come ansia, irritabilità o depressione legati all’insoddisfazione cronica verso il proprio corpo.

Cause e fattori di rischio

La bigoressia nasce da una combinazione di fattori psicologici, sociali, culturali e biologici. Tra i più rilevanti:

  • Pressioni culturali e mediatiche, che propongono modelli di corpo irrealistici: muscolosi, scolpiti, “perfetti”.
  • Bassa autostima e identità personale legata all’aspetto fisico.
  • Esperienze passate traumatiche, come bullismo, insicurezze durante l’adolescenza o relazioni difficili.
  • Presenza di altri disturbi, come ansia, depressione, dipendenze o disturbi alimentari.

Conseguenze e trattamenti

Le conseguenze della bigoressia possono essere gravi, sia a livello fisico che psicologico:

  • Fisicamente, può portare a infortuni muscolari e articolari, squilibri nutrizionali, problemi ormonali (soprattutto in caso di uso di steroidi), danni cardiaci, infertilità.
  • Psicologicamente, la persona può soffrire di isolamento, relazioni compromesse, bassa qualità della vita e un senso pervasivo di frustrazione e inadeguatezza.

Il corpo, invece di essere una fonte di benessere, diventa una prigione da controllare e modificare costantemente.

Affrontare la bigoressia richiede un approccio multidisciplinare. Le strategie più efficaci includono:

  • Psicoterapia individuale, in particolare quella cognitivo-comportamentale (CBT), per lavorare sulle distorsioni cognitive legate all’immagine corporea.
  • Supporto nutrizionale, con l’aiuto di un professionista che favorisca un’alimentazione equilibrata e non ossessiva.
  • Valutazione psichiatrica, nei casi in cui siano presenti sintomi significativi di ansia o depressione.
  • Gruppi di supporto, che offrono uno spazio di condivisione, ascolto e normalizzazione dell’esperienza.

Conclusione

La bigoressia è un disturbo ancora poco riconosciuto, spesso sottovalutato perché nascosto dietro comportamenti socialmente accettati come l’allenamento intenso o l’attenzione alla dieta. Tuttavia, può nascondere una sofferenza profonda, che colpisce persone di ogni età e genere.

Riconoscere che l’equilibrio tra benessere fisico e salute mentale è più importante dell’aspetto esteriore è un primo passo fondamentale. Parlare apertamente del problema, chiedere aiuto e rivolgersi a professionisti può fare la differenza tra una vita vissuta nell’ossessione per il corpo e una vita piena, serena e autentica.

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